La sezione A.N.P.I. “Giuseppe Bartoli” di Brisighella con il supporto dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea in Ravenna e provincia, in collaborazione col Comune di Brisighella, organizza per la Giornate della Memoria 2019 una mostra intitolata “Memorie dei bambini di Terezin” e due proiezioni sull’argomento, iniziative atte a far conoscere e a mantenere viva la memoria della deportazione e dei campi di sterminio e far sì che simili eventi aberranti non debbano ripetersi mai più.
“Memorie dei bambini di Terezin” sarà allestita nel Foyer del Teatro Pedrini all’interno del Comune di Brisighella, da domenica 20 gennaio a domenica 3 febbraio ed è composta da disegni e poesie realizzate da bambini detenuti nel campo di concentramento e pannelli esplicativi con notizie dettagliate sulla disposizione del campo.
Il Circolo ricreativo culturale A.R.C.I. “Ambra” in Via Barduzzi, 11 si è offerto per ospitare le due proiezioni in programma.
Lunedì 28 febbraio proiezione del film “Amen.” di Costa-Gavras: la pellicola narra il rapporto controverso tra il Vaticano e il nazismo in Germania. Il protagonista è Kurt Gerstein, un membro dell’Istituto d’Igiene delle Waffen-SS. Durante un’ispezione presso un campo di sterminio viene sconvolto da quanto è costretto ad assistere, apprendendo tra l’altro che il famigerato Zyklon B, che egli aveva applicato per la depurazione dell’acqua dai parassiti, per le truppe che combattevano al fronte, viene lì utilizzato per le camere a gas. Gerstein cerca di mettere al corrente Papa Pio XII, trovando immediata chiusura da parte della gerarchia cattolica. L’unica persona che lo aiuta è Riccardo Fontana, un giovane prete gesuita.
Venerdì 1 febbraio proiezione de “La passeggera” (Pasażerka): un film uscito nel 1963, diretto da Andrzej Munk, morto in un incidente stradale nel 1961, e ultimato da Witold Lesiewicz. La proiezione sarà presentata da Marco Serena dell’Istituto Storico della Resistenza e narra della passeggera Liza, che fu kapò ad Auschwitz, in viaggio su una nave da Amburgo al Canada, a cui sembra di riconoscere in un’altra viaggiatrice una delle sue prigioniere, per la quale aveva un debole e che trattava con riguardo. Liza ne parla con il marito e rievoca quei momenti.